Ulysses XS

OLTRE OGNI ORIZZONTE

Ogni uomo riceve e dona. Riceve dalle relazioni, grazie alla sua curiosità, ingrediente incognito. Stupito, genera.

in una sera d’estate l’atto finale della scuola media di Sara. Uno spettacolo che ha riportato in vita Ulisse e i suoi pensieri. Calipso incalza e Ulisse risponde. 

CALIPSO
Pover’ uomo, so bene chi sei.

Sei curioso e un po’ ficcanaso,
ma sei folle e anche simpatico
civile e insieme selvatico.

Hai un cuore che è come il mare
non si vuole fermare,
sempre mosso e inquieto.
E’ così da quando sei nato
e non per volere del Fato,
o volere divino,
ma perché ogni essere umano
è fatto di terra e di vento
di sangue e di pianto,
di fame e di sete
di cose infinite.

Se vuoi puoi restare
ed essere sempre immortale.

ULISSE
Calipso son grato
di ciò che a me vien donato
e forse non l’ho meritato.
La vita che mi offri è un incanto,
ma se rimanessi qui dentro
in questo perenne giardino
resterei per sempre Nessuno.
Invece siam tutti Qualcuno,
nati in posto per brutto o per bello
che sia, ma quello!
E con genitori, amici, ricordi
che son sempre vivi e non morti.
Ho Itaca, poco più di uno scoglio,
e una moglie e un figlio
per cui val la pena morire,
riprendere il mare e tornare.
E son queste piccole trame
che tessono la tela di un Nome.
Non son più l’eroe di guerra,
ora amo il grano e la terra.
Non sono forse l’eroe
di un tempo, ma son solo io,
sempre così avventuroso
e astuto e curioso,
ma anche più saggio e pensoso.
Se voglio tornare
non è più per vedere, provare, sentire.
Non è curiosità la mia
ha un altro nome, è nostalgia.
Di questa materia siam fatti
chi più, chi meno, ma tutti
gli eroi e i farabutti:
una materia strana
è questa nostra umana.
La vita non si riesce a spiegare
con discorsi e parole:
è come una vela
si spiega da sola
o meglio ancora
è il vento che la può spiegare,
il vento che ci fa andare e venire.
E noi che possiamo fare?
Guardare, ascoltare e ringraziare
per questa barca, per il cielo e il mare
per questa umana sete di avventure
e per quest’ultima voglia di tornare

Ulysses XS

Ogni uomo riceve e dona. Riceve dalle relazioni, grazie alla sua curiosità, ingrediente incognito. Stupito, genera.

in una sera d’estate l’atto finale della scuola media di Sara. Uno spettacolo che ha riportato in vita Ulisse e i suoi pensieri. Calipso incalza e Ulisse risponde. 

CALIPSO
Pover’ uomo, so bene chi sei.

Sei curioso e un po’ ficcanaso,
ma sei folle e anche simpatico
civile e insieme selvatico.

Hai un cuore che è come il mare
non si vuole fermare,
sempre mosso e inquieto.
E’ così da quando sei nato
e non per volere del Fato,
o volere divino,
ma perché ogni essere umano
è fatto di terra e di vento
di sangue e di pianto,
di fame e di sete
di cose infinite.

Se vuoi puoi restare
ed essere sempre immortale.

ULISSE
Calipso son grato
di ciò che a me vien donato
e forse non l’ho meritato.
La vita che mi offri è un incanto,
ma se rimanessi qui dentro
in questo perenne giardino
resterei per sempre Nessuno.
Invece siam tutti Qualcuno,
nati in posto per brutto o per bello
che sia, ma quello!
E con genitori, amici, ricordi
che son sempre vivi e non morti.
Ho Itaca, poco più di uno scoglio,
e una moglie e un figlio
per cui val la pena morire,
riprendere il mare e tornare.
E son queste piccole trame
che tessono la tela di un Nome.
Non son più l’eroe di guerra,
ora amo il grano e la terra.
Non sono forse l’eroe
di un tempo, ma son solo io,
sempre così avventuroso
e astuto e curioso,
ma anche più saggio e pensoso.
Se voglio tornare
non è più per vedere, provare, sentire.
Non è curiosità la mia
ha un altro nome, è nostalgia.
Di questa materia siam fatti
chi più, chi meno, ma tutti
gli eroi e i farabutti:
una materia strana
è questa nostra umana.
La vita non si riesce a spiegare
con discorsi e parole:
è come una vela
si spiega da sola
o meglio ancora
è il vento che la può spiegare,
il vento che ci fa andare e venire.
E noi che possiamo fare?
Guardare, ascoltare e ringraziare
per questa barca, per il cielo e il mare
per questa umana sete di avventure
e per quest’ultima voglia di tornare

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