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Francesco Borromini

Come voler disegnare un cerchio senza conoscerlo. Un foglio, una matita … per quanto ci impegniamo la figura sarà sempre imperfetta. Ma se aggiungessimo un chiodo e uno spago?
Tutto cambia perché fa capolino il senso. La circonferenza è il luogo geometrico di punti del piano equidistanti da un punto fisso.

Francesco progetta con questa consapevolezza.

Introverso, schivo, vissuto all’ombra di Lorenzo Bernini ma con perseveranza capace di esprimere una ricchezza formale inedita.

Allontanatosi dalla scena dei committenti prestigiosi, dedica le sue attenzioni all’ Ordine dei Trinitari Spagnoli per i quali progetta e realizza a Roma tra il 1634 e il 1667 il complesso di San Carlo alle quattro fontane.
L’intervento di modeste dimensioni è disegnato secondo regole geometriche chiare che generano uno spazio dinamico e avvolgente.


Due triangoli equilateri accostati ordinano il disegno sinuoso concavo e convesso della pianta generato da porzioni di circonferenze e di ellissi.
Poi la cupola, con impronta ellittica decorata con un pattern adattivo che si trasforma avvicinandosi alla lanterna.

Ma dov’è la chiesa, luogo intimo e comunitario di contemplazione del divino?

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Come voler disegnare un cerchio senza conoscerlo. Un foglio, una matita … per quanto ci impegniamo la figura sarà sempre imperfetta. Ma se aggiungessimo un chiodo e uno spago?
Tutto cambia perché fa capolino il senso. La circonferenza è il luogo geometrico di punti del piano equidistanti da un punto fisso.

Francesco progetta con questa consapevolezza.

Introverso, schivo, vissuto all’ombra di Lorenzo Bernini ma con perseveranza capace di esprimere una ricchezza formale inedita.

Allontanatosi dalla scena dei committenti prestigiosi, dedica le sue attenzioni all’ Ordine dei Trinitari Spagnoli per i quali progetta e realizza a Roma tra il 1634 e il 1667 il complesso di San Carlo alle quattro fontane.
L’intervento di modeste dimensioni è disegnato secondo regole geometriche chiare che generano uno spazio dinamico e avvolgente.


Due triangoli equilateri accostati ordinano il disegno sinuoso concavo e convesso della pianta generato da porzioni di circonferenze e di ellissi.
Poi la cupola, con impronta ellittica decorata con un pattern adattivo che si trasforma avvicinandosi alla lanterna.

Ma dov’è la chiesa, luogo intimo e comunitario di contemplazione del divino?